Ci dice il manager Fabbri: I lanciatori (due inning a testa per Tarassi, Balducci e Franceschi) hanno faticato a lanciare strikes (10 basi ball, 3 colpiti, 7 o 8 lanci pazzi...) e spesso con due strikes e due out abbiamo dovuto concedere i 4 punti; in difesa le occasioni per fare gioco non sono state molte e purtroppo spesso è andata male, anche se devo rilevare un ottimo doppio gioco, al terzo inning, quando una linea presa al volo da Franceschi che poi ha girato in seconda ha riportato nel dugout anche il corridore che si era staccato troppo dal cuscino. In attacco quattro le valide messe a segno (in evidenza Tarassi 2/3), ma abbiamo perso un bel po' di occasioni girando molti balls e lasciando passare molti strikes. Nei prossimi allenamenti approfondirò la tecnica di gioco in alcuni ruoli chiave e vedrò di provare qualche spostamento in diamante. 

Inoltre - conclude Piero - anche se è solo un campionato Ragazzi e la squadra non ha velleità di classifica, sarebbe da migliorare l'atteggiamento ed il comportamento di coloro che sono nel dug out, ad esempio evitando di fare merenda o di chiacchierare del più o del meno mentre i compagni stanno giocando: questo è uno sport spesso statico, ma che richiede esplosività quando serve, e se non si è sempre pronti capita poi di non riuscire, in campo, di riuscire a far vedere quello che si sa fare...

Sabato prossimo i Ragazzi Orange incontreranno il Forlì, uno dei tanti incontri sulla carta impossibili, o quasi. Non importa vincere, non importa il risultato, ma in campo (e non solo) vogliamo vedere più impegno, anche perchè divertirsi senza impegnarsi è impossibile.