06 - 02 - 2016  "Pensieri" dalla Coach Convention 2016

A Roma, dal 22 al 24 gennaio scorsi, si è tenuta la XXXI Coach Convention, momento di incontro e confronto fra gli Allenatori italiani ed illustri Ospiti provenienti da Paesi ove lo sport del Baseball ha radici culturali ben più profonde e radicate rispetto le nostre. Per il Rimini Baseball e lo Junior Rimini era presente il nostro Paolo Delbianco (lettura consigliata, ndr), coach delle squadre Allievi e Ragazzi nonchè membro del CNT, che ci racconta:

Per quelli della mia generazione baseballistica che sono stati incantati ed attratti da questo sport, il primo impatto, specificatamente nel mio caso, è stato il film The pride of the Yankees con Gary Cooper che interpretava Lou Gehrig e Babe Ruth nella parte di se stesso, trasmesso dalla TV di Stato nei primi anno 60. Per noi il vecchio gioco era America, sebbene nel profondo pensavamo fosse mutuato sia dalla lippa che dai quattro cantoni.

Incontrare, oggi, il “vecchio gioco” interpretato dai Giapponesi era un grande punto interrogativo per molti critici. Ma, per chi, fortunatamente come me, ha visto  la Nazionale di quel Paese deve aver ben impressa nella memoria la loro velocità in tutte le fasi del gioco, cosa che noi dovremmo imparare. Il CNT penso abbia vinto la sfida contro gli scettici! I vari relatori hanno espresso la loro “cultura” del baseball, cosa ancora a noi purtroppo ostica. Il rispetto per il coach, per gli avversari, per il pubblico e persino per il campo, sempre salutato con un inchino prima della partita e degli allenamenti.

Abbiamo incontrato Shinji Kurano, pitching coach dei Fukuoka Hawks, squadra di vertice della Nippon Baseball League, e Akinori Iwamura, 10 anni di MLB con Tampa Bay e Oakland. Nelle loro relazioni il punto focale era la concentrazione su ogni gesto legato al gioco e la ricerca, con un numero, per noi, impressionante di ripetizioni dei gesti atletici, della “perfezione”. Lo stesso Alessandro Maestri, nella sua intervista, ha raccontato che il primo giorno di “pre season” stette in campo dalle 8 di mattino alle 6 di sera con un breve intervallo per un fugace pranzo! Ma Alessandro, da ragazzo intelligente qual è, continuerà a ripetere la sua esperienza in quel lontano paese, pur essendo un gaijin (straniero) è attratto dal loro modo di interpretare la vita così lontano da noi.

Ho avuto la fortuna di sedere in platea accanto a due dei tecnici più validi e conosciuti in Italia: Giulio Montanini e Angelo Fanara, per moltissimi anni responsabili del Settore Squadre Nazionali. Confrontandomi e commentando con loro le relazioni dei tecnici giapponesi sono ancor più convinto che il capillare lavoro intrapreso da noi tecnici con il settore Giovanile dello Junior  Rimini sia la strada giusta per formare la tecnica e la mentalità dei nostri giovani atleti. Il programma richiede un tempo di assimilazione certamente non breve ed i risultati, che si vedranno, spero, in un prossimo futuro, dipendono dalle caratteristiche intrinseche di ciascuno dei nostri giovani atleti. Ma la strada è quella giusta. Il lavoro con i lanciatori è assolutamente in linea con quanto esposto da Kurano San, con la sola differenza che gli allenamenti vengono effettuati nelle varie scuole ed il tempo riservato è di gran lunga maggiore e viene occupata una gran parte dell'off season alla preparazione fisica ed alla prevenzione degli infortuni. Abbiamo visto palestre dotate di attrezzature avvenieristiche e che hanno suscitato la nostra curiosità! Per quello che riguarda la difesa, la battuta e la corsa sulle basi siamo in linea con i loro programmi, chiaramente da sviluppare con attrezzature e tempi di minor entità.

Al termine della Coach Convention, durante la serata di gala ho avuto l'onore di ritirare il premio all'allenatore dello scudetto 2015,  Orlando Munoz. Tale premio, come espresso dal Presidente CNT Micheli, è esteso a tutta “l'organizzazione Rimini Baseball” che ha espresso giovani atleti provenienti dal nostro settore giovanile pronti per competizioni di altissimo livello. Una bella soddisfazione!

 

Paolo Delbianco